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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 2 Agosto 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 13,54-58

Quante volte ci capita di considerare una persona dalle sue condizioni di vita, invece che dalle sue capacitร . Quanto spesso dimentichiamo che Dio sceglie ciรฒ che รจ umile per mostrare la sua potenza e confondere i superbi.

Anche oggi succede talvolta di guardare a Gesรน come un personaggio solo umano, nato in Palestina, ebreo, saggio e Maestro di grandi insegnamenti. Uomo tra gli uomini, da ascoltare e seguire come possiamo ascoltare e seguire tanti altri.

Con la nostra pretesa di uomini moderni di capire tutto con le nostre forze, affidandoci alla sola ragione, non siamo capaci di riconoscerlo come Figlio di Dio, Redentore di ogni uomo.

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Questa nostra incredulitร  impedisce che diventi efficace per noi il prodigio piรน grande che Gesรน ha compiuto: la nostra salvezza e la vita eterna.

Noi chiediamo al Signore miracoli, talvolta lo invochiamo per superare i nostri problemi e le nostre difficoltร  umane, ma non riusciamo a vedere il miracolo della fedeltร  di Dio alla promessa fatta ad Abramo, con la Legge consegnata a Mosรจ fino al compimento in Cristo della Rivelazione del suo amore per ognuno di noi.

Basterebbe affidarsi a Lui, vivere nel suo amore, per ottenere molto piรน di quello che potremmo mai sperare: la sua misericordia inesauribile, il suo perdono per i nostri peccati, la sua presenza che riempie di senso la nostra esistenza.

Per riflettere

La salvezza viene dalla fede: se ne avessimo quanto un granello di senape, potremmo compiere prodigi.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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