Quanta cura pone Gesù nel preparare i suoi discepoli a questo passaggio fondamentale, doloroso come un parto per una donna e altrettanto gioioso nei risultati, negli effetti che avrà. La nostra umanità ci pone di fronte al limite della morte, della sofferenza per essa, cui non possiamo sottrarci.
Il Signore ne è consapevole, sa che il suo essere stato uomo comporterà una mancanza nei discepoli e anche uno smarrimento forte per l’assenza del loro Maestro. Come procedere? Come fare a scacciare via quel vuoto, quel senso di perdita e impotenza? “La vostra tristezza si cambierà in gioia”, perché li vedrà di nuovo. Gesù promette di farsi vedere ancora e da quel momento tutto sarà chiaro.
Ai discepoli chiede fede e pazienza, nient’altro. C’è da attendere il momento della gioia, c’è da passare attraverso il deserto mentre si aspetta che finalmente fiorisca.
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Per riflettere
Nei momenti in cui ci sentiamo distanti da Gesù, invochiamo il suo nome e attendiamo fiduciosi il suo ritorno. Le nostre lacrime non sono mai vane agli occhi del Signore!
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 16,20-23
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi