Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 19 Maggio 2021

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Gesù prega intensamente per i suoi discepoli. E prega per tutti quelli che si sono consacrati a Dio, che addirittura sono stati «trasferiti nella proprietà di Dio» (ricorriamo a Benedetto XVI per capire). Una preghiera che attraversa il tempo e la storia. Dobbiamo essere grati al Signore per il dono del sacerdozio e della vita consacrata. E grati a tanti nostri fratelli che a Dio si sono interamente donati, molti dei quali hanno sofferto e soffrono per il Vangelo, pagando anche con la vita la loro fedeltà al Signore. Uomini e donne che rendono viva la sua presenza con i sacramenti, l’annuncio della parola, le opere di misericordia.

Qualcuno certo inciampa, qualcuno cade o addirittura è motivo di scandalo. Ci sta, a causa della natura umana ancora ferita, ed è doloroso per chi ama davvero la Chiesa e non se ne vuole proprio vergognare. Giusto il brano di oggi, fra le righe (ma neppure troppo), ci fa capire che fra coloro che si sono consacrati a Dio il demonio sceglie i suoi bersagli preferiti. Se cade uno di loro è come se gli inferi riportassero una vittoria più prestigiosa. La storia di tante santità tormentate dal maligno è lì a dimostrare in modo concreto quanto l’attacco possa essere furibondo.

Noi però interroghiamoci con onestà: quanto preghiamo per i nostri fratelli consacrati? Siamo al loro fianco e li sosteniamo, o non siamo piuttosto fra quelli che protestano perché… perché il parroco ha cambiato l’orario della messa? Ricordiamo sempre la sola cosa che Papa Francesco chiede per sé, con gentilezza ma con costanza: pregare per lui. Ricordiamocene, e restiamo ben fermi nel solco tracciato anche oggi dal Vangelo.

Per riflettere

Quanto prego per il mio Parroco? Per il Pastore della mia diocesi? Per il Papa? Sono solo uso a chiedere “servizi ecclesiali” o partecipo attivamente alla vita della mia comunità?

Preghiera finale

O Gesù, sommo ed eterno sacerdote,
custodisci il tuo sacerdote dentro
il Tuo Sacro Cuore.
Conserva immacolate le sue mani unte
che toccano ogni giorno il Tuo Sacro Corpo.
Custodisci pure le sue labbra
arrossate dal Tuo Prezioso Sangue.
Mantieni puro e celeste il suo cuore
segnato dal Tuo sublime carattere sacerdotale.
Fa’ che cresca nella fedeltà e nell’amore per Te
e preservalo dal contagio del mondo.
Col potere di trasformare il pane e il vino
donagli anche quello di trasformare i cuori.
Benedici e rendi fruttuose le sue fatiche
e dagli un giorno la corona della vita eterna.
(Santa Teresa di Lisieux)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi