In questo brano Gesù insegna che continuare a seguire la legge del taglione non libera dalle ingiustizie, anzi rende l’uomo ancora più schiavo. Infatti, nel momento in cui cediamo ai nostri istinti di vendetta per rispondere al male col male, smettiamo di essere liberi. Ci illudiamo che compiendo il male, per quanto giustificato, otterremo soddisfazione, ma questa non potrà mai saziare il nostro bisogno di essere amati.
Per questo motivo Gesù contrappone alla vecchia legge una nuova mentalità per il Nuovo Testamento: la legge dell’Amore. E la nuova legge ci dice di non rispondere al male, di agire sempre secondo il bene, anche quando ci viene fatto un torto. Di amare in anticipo.
Fare questo richiede coraggio, il coraggio di intraprendere una strada per cui il fine sarà in qualsiasi situazione e ad ogni costo il bene dell’altro. E questa forza dell’impotenza capace di vincere il male ci viene dall’esempio di Cristo, che ha la sua massima rappresentazione in Gesù crocifisso—“fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio” (2Cor 13, 4).
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Ed è quindi agendo sempre secondo il bene che riusciamo a testimoniare la legge dell’Amore mostrando agli altri un altro punto di vista, un’alternativa. In questo l’atto di porgere l’altra guancia a chi ti dà uno schiaffo non nasconde il desiderio di farsene dare un altro; ma bensì il desiderio che con il nostro gesto l’altro si ravveda, cambi e rinunci all’odio. Consapevoli di tutte le possibilità che ci ha concesso il Signore, attraverso questo nostro agire diamo una seconda possibilità anche all’altro di cambiare e di non ripetere gli stessi peccati.
Per riflettere
Come reagisco al male? Riesco a non farmi prendere dal desiderio di rivalsa e a rispondere sempre con il bene?
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 5,38-42
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi