La scena dello stupore: “Maestro, quando sei giunto?”. Non per via d’acqua, perché i discepoli partirono da soli in barca; non per terra, perché il giro del lago di notte è troppo lungo. La questione non viene sviluppata, in quanto a Gesù interessa non la domanda, ma i sentimenti che l’avevano dettata. In breve egli dice loro chiaramente che non lo avrebbero cercato se non avessero avuto la speranza di ricevere ancora qualcosa da lui per il soddisfacimento dei bisogni e dei desideri più bassi. Ecco che allora Gesù richiama la folla a consumare non il cibo che sostenta il nostro corpo e perisce, ma quel cibo che non muta e rimane nell’uomo per aiutarlo, giorno dopo giorno, a raggiungere la vita eterna.
Per riflettere
L’opera dell’uomo riguardo a questo cibo apportatore di vera vita consiste nel ricevere ogni giorno il dono che gli porge colui che Dio ha mandato.
Preghiera finale
Celebrate il Signore
perché Egli è buono,
perché la sua bontà dura in eterno.
Sì, dica Israele:
“La sua bontà dura in eterno”.
Sì, dica la casa di Aronne:
“La sua bontà dura in eterno”.
Sì, dicano quelli che temono il Signore:
“La sua bontà dura in eterno”.
(Salmo 118)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi