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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 18 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11, 28-30

Il compimento della nostra vita, che significa il riposo dell’anima, è frutto dell’obbedienza alla Parola nell’amore. Ma, ingannati dal demonio, abbiamo rifiutato di prendere il giogo della Legge e di seguire la volontà di Dio.

Per questo siamo stanchi e oppressi dai nostri fallimenti che la stessa Parola illumina, ricordandoci che non siamo stati creati per seguire le concupiscenze. Se non amiamo, il nostro cuore non può riposare, perché nella frustrazione del nostro essere più intimo c’è solo agitazione e ira.

Ma Gesù ci conosce e ci chiama anche oggi nella Chiesa, per imparare la mitezza e l’umiltà, le qualità del suo cuore. Impariamo dall’umiltà del buon ladrone che, condannato con Gesù alla stessa infamante morte di Croce, implora il suo perdono.

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In quel momento l’ultimo della terra ha incontrato Colui che per lui si era fatto ultimo, prendendo su di sé la stessa condanna, la nostra, che ci preclude gioia e riposo. Il ladrone pentito accetta i suoi peccati e quella Croce che lo inchioda alle conseguenze delle sue scelte.

E, crocifisso su una croce uguale alla Croce di Cristo, implora la misericordia di quell’uomo che riconosce come Signore. Così, prendendo il giogo di Gesù, egli trova il riposo del Regno. Quando accettata, anche la nostra croce diviene un giogo leggero perché su di essa Cristo rende leggero il carico delle nostre colpe nel suo perdono.

Nella Chiesa, illuminati dalla Parola divina, riconosciamoci peccatori, e accogliamo la Buona Notizia della risurrezione e del perdono, accettiamo il giogo che ci umilia, e così, attraverso i sacramenti, sperimentiamo che Cristo ha preso quel giogo prima di noi per salvarci e farci entrare con Lui nel riposo dei figli di Dio.

Perché è solo crocifissi con Lui, quando cioè gli eventi e le relazioni ci superano, che possiamo riposare dalle nostre opere e lasciare operare il Signore, che trasforma la nostra debolezza nel luogo della sua potenza.

Per riflettere

Costui pregava che il Signore si ricordasse di lui, quando fosse giunto nel suo Regno, ma il Signore gli rispose: «In verità, in verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso». La vita è stare con Cristo, perché dove c’è Cristo là c’è il Regno. (Sant’Ambrogio)

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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