Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 17 Settembre 2022

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Il Vangelo di oggi ci propone una delle parabole più famose, quella del seminatore. Gesù sceglie di paragonare la Parola di Dio a un seme: una cosa minuscola, fragile, trascurabile, ma che ha dentro di sé tutta la forza irruenta della vita che vuole germogliare.

A volte, Dio entra nella nostra vita così: con parole, incontri, gesti semplici che lasciati crescere rivelano la bellezza e la potenza di un Amore che non riuscivamo neanche a immaginare. Di cosa ha bisogno, allora, questo seme per crescere? Non della strada, dove tutto scorre e non c’è il tempo di fermarsi; non delle pietre, che con la loro durezza congelano anche gli entusiasmi; non dei rovi, pronti a farci soffocare in una selva di pensieri e preoccupazioni.

È lo stesso Gesù che spiega le ragioni che danno al terreno, cioè alla nostra vita, una fecondità che supera ogni attesa: “sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza” (8, 15). Gesù invita ad ascoltare con “cuore integro e buono”, e in secondo luogo chiede di custodire la Parola. Sono queste le due condizioni essenziali per portare frutto. Ascoltare è di tutti, custodire è di alcuni, portare frutto è di pochi.

Ma c’è un altro elemento importante nella pagine del Vangelo di oggi. Già i discepoli hanno capito ben poco della parabola che Gesù racconta, e infatti viene loro spiegata dallo stesso Gesù. Cosa possiamo dunque fare noi quando la Verità ci appare poco chiara? Una verità per noi è tale se è comprensibile. Ma è proprio il suo lato incomprensibile che diventa motivo di curiosità e di ricerca, di metterci in cammino.

La verità non può essere finalizzata a coprire il nostro bisogno di sicurezza. Ha ben altro fine e il fine è la ricerca, è il coinvolgimento, è il rimetterci sempre e comunque in cammino perché coscienti che siamo pellegrini e non stanziali.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti di questo mese sono curati da Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa