Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 17 Maggio 2023

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In questo brano emerge pienamente l’armonia della Trinità. Gesù che è nel presente evoca lo Spirito di verità che potrà presto dire tutta la verità e potrà farlo perché ha udito, perché prenderà da ciò che è di Gesù stesso. Lo Spirito è altro dal Figlio ed essi sono allo stesso tempo strettamente connessi, al punto da essere inseriti in un circolo di annuncio passato, presente e futuro.

Il Padre, che possiede tutto, condivide ogni cosa con il Figlio e quindi anche con lo Spirito. Quest’ultimo annuncia ciò che è del Padre e allo stesso tempo del Figlio, senza discontinuità alcuna. A volte può essere più semplice per noi entrare in relazione con il Padre, a volte abbiamo bisogno di invocare lo Spirito, a volte di sentirci fratelli e discepoli del Figlio unigenito.

Colui che tutto può, uno e trino, si manifesta a noi nelle forme che più ci sono utili e ci possono accompagnare ad ogni passo della vita. Gesù vuole indicarci che da qualunque parte vogliamo entrare in relazione c’è accordo e coerenza tra le parole e soprattutto l’amore che potremo ricevere.

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Per riflettere

Prendo in considerazione con gratitudine la bellezza del nostro Dio, uno e trino. Considero quanto io sia in grado di portare il peso delle parole che Gesù porta nella mia vita, soprattutto di quelle meno comode. Se sento di non avere la forza, invoco lo Spirito affinché possa accompagnarmi nelle prove che trovo sul mio cammino.

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 16,12-15

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi