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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 17 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11, 25-27

Le parole oranti del Signore che si rivolgono al Padre in una bellissima benedizione ci schiudono oggi una finestra sui sentimenti più intimi di Dio, la relazione di profonda comunione tra Padre e Figlio, la conoscenza reciproca che è la loro unione profonda e indissolubile. Il Padre e il Figlio sono uniti nell’esultanza e nella gioia di fronte al Mistero rivelato ai piccoli,

Gesù ci conduce in un cammino di verità sulla nostra piccolezza, lampante di fronte alla grandezza del suo amore. Siamo piccoli, nonostante ci atteggiamo a grandi.

Benedette quelle volte che gli eventi e le persone smascherano la nostra presunzione di cattolici “adulti”. Cattolici che, credendosi troppo intelligenti e conoscitori del mondo, disprezzano la fede semplice e la pietà del popolo, accondiscendendo così al pensiero del mondo e collaborando infine al male. Benedetti così quei giorni così come “piacciono” a Dio, perfetti per la nostra conversione alla santità.

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Benedetti coloro che non ci lasciano navigare tranquilli a cento metri d’altezza. Benedetto il coniuge che ci dice la verità e ci mette di fronte le nostre mancanze di amore e di giustizia. Benedetti i genitori che sanno rimproverare e richiamare alle responsabilità e all’obbedienza i propri figli. Benedetti i mal di denti che ridimensionano il proprio senso di potenza. Benedetto il capoufficio che non ci fa sentire unici e indispensabili. Benedetto chiunque incarna il vignaiolo che ci viene a potare perché, “rimpiccioliti”, possiamo dare più frutto.

Allora, spogliati della presunta grandezza, saremo capaci di prestare ascolto alle confidenze del Signore, le Parole con le quali ci rivela i misteri del Regno, ci fa conoscere suo Padre, ci mostra la Croce. Dove c’è già qualcosa di “grande”, la “sapienza” e l’“intelligenza” della carne, non c’è spazio per la “grandezza” delle “cose” di Dio e di Gesù.

Finalmente piccoli, finalmente così come siamo impariamo il silenzio stupito del bambino. È tutto troppo più grande di noi. Non sappiamo. Non conosciamo. Non capiamo. Accettiamolo. Non è la carne, non è la volontà umana, non sono gli sforzi che faranno “conoscere il Padre”, che ci salveranno.

Per riflettere

La fede è una decisione, non è mai un movimento istintivo e spontaneo. È un cammino spirituale in cui cerco la volontà di Dio. La vita di fede è una vera sfida, altroché. (Padre Serafino Tognetti)

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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