Mi ha sempre colpito lโaspetto comunitario della celebrazione della Pasqua ebraica secondo le indicazioni di Dio a Mosรจ e ad Aronne, da celebrare come rito perenne di generazione in generazione. Il racconto della salvezza continua per mano del Signore, da tramandare comunitariamente di generazione in generazione.
Prima della Pasqua, prima di consegnarsi, Gesรน non compie un miracolo, ma compie un gesto di servizio verso la sua piccola comunitร , lava i piedi ai discepoli. ร un gesto che tutti abbiamo la possibilitร di fare: deporre lโarroganza, non incutere paura, non avere paura, mettersi a servizio di tutti.
Bisogna anche saper accogliere questo gesto di servizio, come Gesรน dirร a Pietro: ยซSe non ti laverรฒ, non avrai parte con meยป.
Gesรน ordina ai discepoli: anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Lavare i piedi รจ una azione che dovrร essere reciproca, comunitaria; solo โlavando i piedi agli altriโ posso guarire il mio modo di vivere, di valutare, di pensare.
Per riflettere
Gesรน, nellโUltima Cena con i suoi, consegnando sรฉ stesso nel Pane e nel Vino, vive la sua personale Pasqua sacramentale, prima di donarsi completamente al Padre sulla croce. Nel lavare i piedi ai discepoli, mostra la veritร di ogni partecipazione allโEucaristia, come assunzione del suo stile di vita. (Sussidio CEI 2023)
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FONTE: Ascolta e Medita โ Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi