Oggi Gesù ci invita a fare uno sforzo di fede: ci svela la volontà del Padre suo, del Padre nostro. «Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Lo stesso Dio, che ha parlato al suo popolo attraverso profeti e segni, adesso si è manifestato con tutta la sua potenza nel Figlio suo e attraverso Lui ci dona la vita eterna. Cosa siamo chiamati a fare? Due sono i “verbi” della volontà del Padre. “Vedere”.
Contemplare Gesù, stare in adorazione alla sua presenza, vederlo in tutte le persone che incontriamo, negli ultimi, nei poveri, negli emarginati, negli immigrati, negli anziani, nei bambini. Non stanchiamoci di scorgere Gesù nel nostro prossimo, di cercarlo nella preghiera, nell’adorazione del suo corpo e della sua parola. “Credere”.
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Evidentemente non basta “fare le cose in regola”, fare la buona azione quotidiana, quella che alleggerisce la coscienza: siamo chiamati ad essere qualcosa di più. Siamo chiamati a sentirci legati profondamente a Cristo, essere certi che è Dio ciò che stiamo vedendo, servendo, adorando.
Quello che Gesù ci chiede è la nostra vita: amiamo come ci ha insegnato Gesù, perdoniamo perché è Lui che ce lo chiede, siamo operatori della Sua pace, perché siamo chiamati a donarla. Vedere e credere in Gesù, ecco il cammino che ci conduce alla vita eterna, alla pienezza, al compimento della salvezza di Dio.
Per riflettere
Gesù dice «sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato». Quando mi trovo davanti a scelte importanti mi chiedo quale sia la volontà di Dio? Prego per ottenere la grazia di conoscerla? Cerco di desiderarla? La compio anche se non riesco a conciliarla con la mia volontà?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi