Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Febbraio 2023

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Arrivati a questo punto del Vangelo di Marco, dopo molti insegnamenti e miracoli compiuti nei luoghi più remoti della Giudea e non solo, Gesù, mentre si trovano lungo il cammino, comincia ad interrogare i suoi discepoli. Comincia chiedendogli che cosa pensa la gente di lui. Gesù non sta facendo un sondaggio, non vuole misurare il suo indice di gradimento, e di questo ne abbiamo la prova evidente nel fatto che fino a quel momento le guarigioni che opera avvengono sempre in disparte, lontano dalle folle.

No, Gesù vuole capire che idea si siano fatti di lui. Poi lo chiede in modo più diretto ai discepoli per evitare che qualcuno di loro potesse cercare di nascondersi dietro a queste risposte “multiple” e un po’ vaghe. Non è un’interrogazione ma un punto di svolta, un momento in cui Gesù vuole che ci mostriamo a lui in modo vero e sincero. Pietro ormai non ha più dubbi, dopo aver visto il manifestarsi tanta gloria dice “Tu sei il Cristo”. La risposta, di per sé, sarebbe anche giusta ma Gesù sa bene che i ragionamenti da cui scaturisce lo sono un po’ meno.

O almeno, sono ragionamenti viziati da una visione unicamente terrena. Cristo è colui che Pietro e i discepoli hanno visto fino a quel momento: guarigioni inspiegabili, camminare sulle acque, moltiplicazioni dei pani… ma è anche colui che risorgerà dai morti! Qui subentra la paura di un qualcosa fuori dai nostri schemi, una posta in gioco troppo alta.

Pietro riprende Gesù; probabilmente quello che aveva fatto fino a quel momento a loro andava più che bene. Magari si poteva anche pensare di prendersi Gerusalemme ma oltre a quello che si poteva desiderare? Perché andare a morire? Che senso aveva? Nessuno, secondo gli uomini. E Gesù a sua volta rimprovera Pietro proprio perché sta rifiutando l’aspetto divino di Cristo che pensa e agisce in modo molto più grande, ma soprattutto pensa e agisce con amore.

I commenti sono curati da Rita e Giovanni Giordanelli

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi