Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Dicembre 2021

621

Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Anzi, più che un profeta…
Dopo aver confermato a Giovanni il senso della sua missione profetica, che lo ha portato in carcere e gli procurerà il martirio, Gesù sente il bisogno di rivolgersi a coloro che numerosi lo seguivano e che in larga parte, popolo in attesa, avevano prima cercato Giovanni nel deserto e ricevuto il suo battesimo.
Gesù conferma che l’invito di Giovanni, dichiarato ultimo e più grande profeta della prima alleanza, a ricercare sobrietà e giustizia è il primo passo verso Dio, riconosciuto giusto. Un invito rivolto al popolo, insieme sorprendentemente a chi solitamente era escluso dall’ambito del sacro: soldati e pubblicani, normalmente oggetto di odio e disprezzo.

Gesù riconosce la grandezza di Giovanni, al servizio della parola di Dio e non disposto a cedere al vento della convenienza o della violenza dei potenti e alla corruzione di chi compra con abiti di lusso la connivenza del giudice. Allo stesso tempo Gesù rivendica la natura di amore del regno che lui stesso è venuto ad annunciare: verrà il giorno dell’ira e la scure sarà posta alla radice degli alberi, per bruciare quanto non dà frutto, ma prima c’è bisogno di sperimentare Dio come Padre, il lavoro attento del vignaiolo e la cura del pastore che dà la vita per le pecore. Questo è il disegno di Dio, annunciato a tutti coloro che sono disposti a cercare se stessi nel deserto e a camminare poi sulla strada tracciata da lui.

Per riflettere

Quante volte ci capita di imbatterci in uomini, donne, all’apparenza semplici, senza importanza, come moderni Giovanni nel deserto, che però emanano una ricchezza di valori che sono la sola grandezza che vorremmo possedere e vorremmo tutti andare a vedere. (Antonio Riboldi)

Preghiera finale

Invochiamo la misericordia di Dio onnipotente
perché ci renda capaci
non solo di ascoltare la sua parola,
ma anche di praticarla.
Egli faccia scendere anche sulle nostre anime
il diluvio della sua acqua,
distrugga in noi ciò che sa che deve essere distrutto,
e vivifichi ciò che stima che deve essere vivificato,
per mezzo di Cristo Nostro Signore e del suo Santo Spirito.
A lui la gloria per gli eterni secoli dei secoli. Amen.
(Origene)