Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 16 Aprile 2023

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Gesù si manifesta tra i discepoli senza fragore, in mezzo a loro, inizialmente non riconosciuto («Stette in mezzo a loro») e si svela prima con la parola («Pace a voi!») e poi con i segni delle ferite subite sulla croce, ancora evidenti sul suo corpo trasfigurato!

La conferma che Gesù è il Cristo, Uomo-Dio, Figlio Unigenito di Dio, Suo Verbo e Dio stesso, Colui che, come aveva annunciato, ha vinto la morte e riscattato l’uomo dal peccato, dà corpo e vigore alla Fede che negli stessi discepoli stava intiepidendosi dopo la delusione della morte del loro Maestro e tramuta il dolore in gioia, primizia della vita eterna.

La Chiesa viene fondata con l’esplicitazione della sua missione sulla terra attraverso i poteri, propri di Cristo, che Egli stesso conferisce e trasmette ai Suoi discepoli («Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi… A coloro a cui perdonerete i peccati…»). Lo Spirito Santo diventa il nuovo trait d’union tra Cristo e noi, tra Cristo e la Chiesa («Ricevete lo Spirito Santo»).

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Gesù ci raccomanda la fede sostenuta dalla parola di Dio (il Verbo, ossia Gesù), trasmessa e vivificata con la forza dello Spirito Santo più che dai segni tangibili, in contrasto con la fede incerta di Tommaso che non riesce a credere se non vede e tocca: «Beati quelli che non hanno visto ed hanno creduto».

Per riflettere

Non essere incredulo, o uomo, ma credente.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi