L’agire del Signore Gesù va sempre in direzione opposta alla nostra, la sua logica non è la nostra logica; pensiamo ai pubblicani, che costituivano una delle categorie più biasimate dal popolo ebraico, infatti erano veri e propri usurai ed erano guardati con disprezzo.
Lo sguardo di Gesù però non si ferma mai all’esteriorità; ricerca ciò che è invisibile agli occhi e si scopre soltanto con gli occhi del cuore. Il suo sguardo va oltre il peccato ed entra in profondità, a far vibrare quelle corde dell’anima che ciascuno possiede.
E poi Egli chiama.
È un richiamo forte e chiaro quello che rivolge a Levi, una sola parola che però non lascia il più piccolo dubbio nel pubblicano. Da quel momento la sua vita cambierà per sempre, perché diventerà uno dei dodici.
Gesù chiama i peccatori e li invita a seguirlo; condivide la quotidianità e mangia a tavola con loro risvegliando sentimenti di comunione e fraternità che avevano dimenticato, provocando scandalo agli occhi di scribi e i farisei che non riescono a comprendere come questo possa succedere. Gesù infatti stravolge il loro mondo fatto di regole, precetti, giudizi e apre la strada dell’accoglienza e del perdono.
Per riflettere
Riesco ad andare oltre le apparenze? So accogliere e perdonare chi sbaglia, senza giudicare?
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Angela Castino, Edoardo Cortese, Domenico Coviello
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi