Medita
Gesù aveva dato pane e pesci alla gente affamata nel deserto, con la moltiplicazione dei pani; ha guarito malati, fatto tornare in vita i morti. Ma tutto ciò non bastava, chiedono ancora segni: “un segno venuto dal cielo”. “Gesù sospira profondamente”, probabilmente sente disgusto e tristezza dinanzi a tanta cecità, è esasperato. Li lasciò e se ne andò verso l’altra riva del lago.
Quanti segni chiediamo ancora oggi. Non ci bastano i tantissimi segni di attenzione e tenerezza che riceviamo quotidianamente da Dio. Così come non ci bastano la Parola e i sacramenti che rendono la presenza di Cristo reale ed accessibile. Abbiamo bisogno di segni eclatanti, di miracoli ed apparizioni. Ed allora magari alziamo la voce di fronte a quello che interpretiamo come il silenzio di Dio, non sapendo riconoscere la presenza del Signore attorno a noi. Spalanchiamo il nostro sguardo, per riconoscere la presenza del Signore attorno a noi. Come con i farisei, nulla può servire a chi non vuole aprire gli occhi.
Per riflettere
Dinanzi all’alternativa: avere fede in Gesù o chiedere un segno dal cielo, i farisei vollero un segno dal cielo. Non furono capaci di credere in Gesù. Avviene la stessa cosa con me. Cosa ho scelto io?
Preghiera finale
Padre nostro che sei nei cieli
e che continui a camminare con noi,
con la nostra storia e i nostri problemi,
facci sentire sempre la tua presenza
che ci hai rivelato in Cristo.
Non permettere mai che venga meno
la nostra confidenza in Te
soprattutto quando la tristezza
ci opprime e ci sgomenta.
(Giuseppe Taliercio)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi