Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 14 Ottobre 2021

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Tutti i Vangeli vogliono annunciare che la salvezza è l’amore gratuito del Signore che dà la vita per noi peccatori. E, a resistere a questa salvezza, è il super-io religioso. Gesù conclude: a questa generazione sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti. Questa generazione è la generazione di Gesù. Gesù sta andando a Gerusalemme e cosa avverrà? Sarà ucciso e nella sua morte egli sarà l’Agnello di Dio che porta su di sé il male del mondo, da cui Dio voleva liberarci fin dalle origini.

È alla generazione di Gesù “che verrà chiesto conto” e il conto lo pagherà Gesù, infatti cercano di ucciderlo. Zaccaria fu il profeta che, prima di morire, dirà: “Dovrete pagare il conto a Dio di quello che state facendo” (2Cr 24, 20). E Gesù, in croce, dirà “Perdona loro”, così paga il conto di tutto il sangue, di tutte le ingiustizie della storia, perché lui, l’Innocente si è identificato con tutti gli innocenti, con tutti i poveri cristi che ci sono ancora oggi, ogni male che facciamo a loro lo facciamo a Lui. Gesù dice: “Padre, perdona”, ma non lo dice a buon mercato, lo dice mentre viene messo in croce. (dalla Lectio 64 di padre Filippo Clerici e padre Silvano Fausti, Gesuiti di Villapizzone)

Per riflettere

Riconosciamo fino in fondo i nostri peccati per ricominciare, come persone libere che si sentono amate da Dio.

Preghiera finale

Beato l’uomo a cui Dio non imputa alcun male e nel cui spirito non è inganno.
Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre gemevo tutto il giorno.
Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come per arsura d’estate inaridiva il mio vigore.
Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe»
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
(Salmo 31)