Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 14 Marzo 2023

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Il tema del Vangelo di oggi è evidentemente quello del perdono. Basterebbero i primi versetti perché il messaggio di Gesù fosse chiaramente scolpito nelle nostre menti: non perdonare sette volte (numero che indica già la completezza e la totalità; Pietro è già stato molto generoso), ma settanta volte sette.

Non esiste nessuno nel mondo ebraico che non vada con la mente al testo della Genesi (4, 24) in cui Lamec proclama una esasperazione della violenza: “se Caino sarà vendicato sette volte, io mi vendicherò settantasette volte”. Gesù va ancora più in là, in una esasperazione di amore. Anche di fronte alla pretesa della violenza più estrema il perdono deve prevalere, nessun limite.

La parabola che segue non può far altro che spiegare il perché. Di fronte a Dio siamo sempre debitori; ci ha condonato un debito immenso che nessuno può risolvere. Chi di noi decidesse di non perdonare al fratello che gli deve solo pochi spiccioli di fonte a ciò che noi tutti abbiamo ricevuto avrebbe un comportamento indegno, tale da suscitare la reazione di tutti.

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A Dio dobbiamo la nostra vita, fisica e spirituale; a Dio dobbiamo la nostra liberazione, a Dio dobbiamo il senso della nostra esistenza stessa. Mostrargli la nostra gratitudine senza provare ad accogliere in essa il nostro fratello significa non aver compreso e mostrare semplicemente il nostro cuore indurito, il nostro animo meschino, la nostra vita ricaduta nella prigionia e nella schiavitù del proprio sé e del proprio peccato.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi