Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 14 Luglio 2021

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Gesù, lo abbiamo letto nel brano di ieri, ha appena fatto una sfuriata. Si è scagliato contro chi si crede giusto, saggio, in regola, e invece non sa accogliere la novità del suo messaggio. Questo, da un certo punto di vista, è un fallimento del ministero di Gesù, perché egli viene rifiutato. Sembra strano quindi che questo brano, che è immediatamente successivo, abbia tutt’altro tono. Gesù rivolge una lode gioiosa a Dio, al Padre, che ai saggi e esperti della Legge ha preferito i piccoli e gli umili, quelli consapevoli di non bastare a sé stessi.
Si parla di rivelazione, come qualcosa che viene da Dio: l’uomo, con la sua sola sapienza, non può conoscere, ossia non può fare esperienza del Padre.

Di fronte alla chiusura di certi uomini, Gesù stesso ha una rivelazione, una conferma, di quello che è il volere del Padre, e per questo esulta: il messaggio di Dio è per chi è disposto a mettersi in discussione con umiltà, per gli ultimi, per i dimenticati. Gesù capisce che il suo ruolo è quello di essere Figlio, di farsi egli stesso piccolo per essere manifestazione di Dio agli uomini che avranno il cuore aperto per accoglierlo.

Per riflettere

Nel nostro cammino di fede siamo i “sapienti e dotti” oppure siamo i “piccoli”? Per un momento, proviamo a mettere da parte tutto quello che abbiamo imparato sul Signore e nella preghiera diciamo, semplicemente: “Padre, ho bisogno di te”.

Preghiera finale

Il Signore ti benedica
e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto
e abbia misericordia di te.
Volga a te
il Suo sguardo
e ti dia Pace.
Il Signore ti Benedica.
(San Francesco d’Assisi)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi