Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 14 Giugno 2022

443

“Siate perfetti come il Padre vostro è perfetto”. Cosa vuol dire Gesù con questa frase? Ci chiede davvero di non sbagliare mai? E cos’è in fondo la perfezione? Se mi comporto bene, rispetto la legge, non commetto peccati gravi, sono perfetto. In fondo, non ho ucciso nessuno! Eppure pensiamo a quante volte ripetiamo a noi stessi e agli altri una espressione popolare che dice “nessuno è perfetto”.

Proviamo a partire da un altro punto di vista: l’amore che Gesù ha prediletto è stato quello dei peccatori, dei fragili, degli emarginati. Il tutto, nella semplicità del dono. Ha sempre avuto una predilezione per coloro che amavano in modo imperfetto, umano, per i peccatori, o addirittura per coloro che il mondo emarginava perché ritenuti incapaci di amare e portatori solo di cattive azioni. L’amore che Gesù ha provato per chiunque ha incontrato non era un amore eroico, perfetto, come nei film. Il Vangelo, la nostra “buona notizia”, non narra di un amore eroico, perfetto, splendente e luccicante.

Ci racconta la storia di un amore spesso non corrisposto, non compreso, un amore fatto di lacrime e sconfitte, di tradimento. Gesù ha vissuto come noi la fatica di un amore quotidiano imperfetto. Ma lo ha reso perfetto con la misericordia e col perdono! Imparare la perfezione cristiana rispondendo all’esortazione di Gesù di oggi significa concederci la possibilità di sbagliare, di imparare dai nostri errori, e soprattutto perdonare le nostre imperfezioni e perdonare gli altri. Ecco che un amore, con la misericordia, può divenire perfetto!

Per riflettere

Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano: da oggi mi impegno a fare proprio questo, una volta al giorno, nella preghiera. Ogni giorno pregherò per una persona che sento come nemica, una persona a cui dare un volto e un nome. Prego per la mia e la sua conversione.

Preghiera finale

 

Ci impegniamo noi e non gli altri

unicamente noi e non gli altri,

né chi sta in alto né chi sta in basso,

né chi crede né chi non crede.

Ci impegniamo

senza pretendere che altri s’impegnino,

con noi o per suo conto,

come noi o in altro modo.

Ci impegniamo

perché noi crediamo all’amore,

la sola certezza che non teme confronti,

la sola che basta per impegnarci perpetuamente.

(Primo Mazzolari)

AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Elisa e Marco Castrucci

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi