Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 14 Dicembre 2021

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Prosegue il confronto tra Gesù e l’autorità religiosa, preoccupata per il seguito crescente di gente attratta dall’annuncio e dalla persona di questo strano maestro così diverso dalla figura formale, distante e così centrata sulle apparenze dei responsabili del tempio. Gesù non rinuncia a scuotere i suoi interlocutori, provando comunque a penetrare la corazza di ipocrisia che li rende lontani da Dio e da quel popolo che dovrebbero invece mettere in contatto.

Propone loro una scena familiare, dove due fratelli hanno diverse reazioni di fronte al comando di un padre preoccupato per la cura della vigna, che non può non ricordare i tanti luoghi nella scrittura dove si parla di Israele come della vigna di Dio. La “sostanza” ha un diverso peso specifico dell’apparenza, alla fine irrilevante, e la cosa non sfugge neppure al vaglio degli anziani e dei capi dei sacerdoti, che per un attimo hanno smarrito il senso finale dell’analogia, che li vede dalla parte negativa del confronto.

Sorprendente poi ritrovare tra gli esecutori della volontà del Padre due tra le categorie più disprezzate e socialmente emarginate, allora come oggi: donne che vendono il proprio corpo per denaro e uomini che vendono la propria appartenenza al popolo e servono il potere straniero per il proprio tornaconto e la propria ricchezza. La loro condizione, quella del figlio svogliato ma evidentemente insoddisfatto della scelta fatta, li ha resi attenti al messaggio del profeta e disposti a cambiare la propria vita per avere una prospettiva di vita in un “regno” diverso.

Per riflettere

Si avvicina, il Natale. Il giorno in cui diremo a Dio se ancora abbiamo voglia di farlo nascere in noi, se lo vogliamo accogliere. Dio guarda il cuore, non l’apparenza, nemmeno l’apparenza religiosa. (Paolo Curtaz)

Preghiera finale

Cristo, immagine radiosa del Padre,
principe della pace, che riconcili Dio con l’uomo
e l’uomo con Dio,
Parola eterna divenuta carne,
e carne divinizzata nell’incontro sponsale,
in te soltanto abbracceremo Dio.
Tu che ti sei fatto piccolo per lasciarti afferrare
dalla sete della nostra conoscenza e del nostro amore,
donaci di cercarti con desiderio,
di credere in te nell’oscurità della fede,
di aspettarti ancora nell’ardente speranza,
di amarti nella libertà e nella gioia del cuore.
(Bruno Forte)