Medita
Siamo ancora al mattino di Pasqua. Pietro e Giovanni sono entrati nel sepolcro. Maria aspetta fuori, forse per paura, forse per rispetto, e piange. Ma è proprio lei la beneficiaria dell’incredibile privilegio di vedere per prima il Signore risorto. La scena descritta da Giovanni è di straordinaria efficacia e ricchezza di particolari, come quel “non mi trattenere” (“Noli me tangere”) che è il soggetto di un numero sterminato di opere artistiche.
Curiosa, a viste umane, la fama che ha circondato la Maddalena. Di lei San Luca racconta che fu guartita da un male, psichico o fisico, che doveva essere molto grave, come suggerito dall’uso del numero sette: “Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demoni” (Lc 8, 2). Nei testi canonici non si trova invece appoggio al fatto che Ella sia la peccatrice che, sempre nel racconto del terzo vangelo, versa unguento sui piedi del Signore e poi li asciuga con i capelli. Eppure, “con collegamento sbrigativo… la tradizione popolare non ha avuto esitazioni e ha fatto divenire Maria Maddalena una prostituta”. (Cardinal Ravasi)
Chissà? Se tutto è Provvidenza, anche qui si può forse “intravvedere” un disegno di Dio. Pietro non ha forse rinnegato Cristo? Paolo non ha peseguitato i cristiani, approvando anche la lapidazione di Stefano? Eppure il Signore li ha designati come colonne eterne della Chiesa. Anche Maria di Màgdala ha peccato, ma non sono i peccati che impediscono a Dio di fare grandi cose in una creatura, comunque fragile. L’unico vero ostacolo è il rifiuto di amare, la chiusura ostinata del cuore. Maria di Màgdala, come Pietro e Paolo, ha molto amato e per questo è stata ritenuta degna dello straordinario privilegio che oggi e sempre la Chiesa ricorda.
Rifletti
L’amore del Signore è sempre più grande del mio peccato. E quanto più questo è grave tanto più è grande il perdono offerto da Dio. Ma io, quanto vivo nella certezza di essere così tanto amato? E quanto amore metto in “circolazione”?
Prega
Vergine e Madre Maria,
ottienici ora un nuovo ardore di risorti
per portare a tutti il Vangelo della vita
che vince la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti
il dono della bellezza che non si spegne.
(Papa Francesco)
Fonte: Ascolta e Medita – Aprile 2020 curato da Daniela e Mauro Leoncini – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi