Sale e luce non sarebbero tanto importanti se non avessero qualcosa di insipido da insaporire o qualcosa di grigio da illuminare. Quindi né il sale né la luce esistono per loro stessi, ma per insaporire e illuminare altro. Usando queste semplici parole Gesù spiega qual è la missione della comunità cristiana, ovvero diffondersi nel mondo e non restare chiusa in se stessa.
Da un lato quindi c’è l’immagine del sale, che è insignificante per la sua dimensione, anzi, quando agisce sparisce del tutto. Tuttavia se ne colgono lo stesso gli effetti. Così sono i discepoli: non sono tanti, non sono appariscenti ma hanno il compito di portare, rappresentare, la parola di Dio e dare sapore alla vita degli altri dopo aver assimilato il messaggio di Gesù, incarnandolo nella loro vita.
Quindi anche noi come i discepoli dobbiamo incarnare il messaggio di Gesù perché se la nostra vita non ha il sapore del Vangelo perdiamo significato, diventiamo insipidi.
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Dall’altro lato c’è l’immagine della lampada. I discepoli sono chiamati ad essere la lampada che porta la luce di Dio, sono invitati a riflettere la sua luce, quindi ad agire illuminati dalla sua sapienza, portando luce dove è buio e colore dove è grigio. Combattendo quindi la tentazione delle brutture e delle cose facili ma prive di senso.
Anche noi, come i discepoli, dobbiamo risplendere davanti agli altri come esempio efficace dell’incarnazione del messaggio del Vangelo nella vita di tutti i giorni, affinché Dio possa, per mezzo nostro, manifestarsi agli altri.
Per riflettere
La mia vita è saporita? Riesco a dare un senso ad essa grazie alle parole del Vangelo? Sono capace di rendere visibile la profondità delle cose, la preziosità del creato, la dignità della vita?
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 5,13-16
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi