Medita
Sulla scia dei passi Evangelici dei due giorni precedenti, in cui la predicazione ha argomentato anche su ciò che è puro e impuro, Gesù lascia la terra di Israele e si sposta in terra pagana, quindi per gli israeliti “impura”.
Cerca tranquillità Gesù: “Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse…”. Ma la fama lo precede, si è sparsa la voce, anche tra i pagani, infatti Marco ci tiene ad annotare che si tratta di una donna “greca e di origine siro-fenicia”. Un essere impuro in una terra pagana che rende impuri. Ma non Gesù. Egli, il Santo di Dio non può certo rendersi impuro, ma solo purificare. Questa donna è lì ai suoi piedi e lo supplica affinché scacci il demonio da sua figlia. Gesu non dice di no. Le dice di aspettare, di avere pazienza, di lasciare che “prima si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Gesù fa capire che i pagani non sono per sempre esclusi dal banchetto della salvezza. La salvezza è per tutti i popoli. La donna sembra capire Gesù, e aggrappandosi al termine “cagnolini” chiede una immediatezza nel dono, la possibilità di raccogliere da subito le briciole. Con fede lo chiama “Signore” e Gesù la accoglie e la ammette alla mensa dei figli. Oramai è parte del popolo di Dio. Gesù rompe definitivamente con il pensiero comune che per essere ammessi nella Chiesa si debba sottostare alle tradizioni e all’appartenenza ebraica: basta la fede. (Tratto da una riflessione di don Mario Galizzi)
Rifletti
Aprirsi per vivere in pace con persone delle altre chiese cristiane o persone di altre religioni. Cosa facciamo concretamente?
Prega
O Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa’ ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
O Maestro, fa’ che io non cerchi tanto
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare
poiché è dando, che si riceve,
perdonando che si è perdonati,
morendo che si risuscita a Vita Eterna.
(San Francesco d’Assisi)
Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
I cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli.