Gesù ci esorta a chiedere. Chiedere è la prima strada ad aprire un rapporto, comunicare con gli altri. Nel momento del bisogno l’uomo è spinto a chiedere, dimenticando l’orgoglio e la falsa modestia; e dal dialogo che nasce in seguito a una richiesta può emergere grande ricchezza e bellezza. Così, come per qualsiasi altro rapporto, Gesù ci esorta a instaurare questo rapporto di fiducia e figliolanza con Dio, dove sentirsi autorizzati a chiedere qualsiasi cosa.
La frase con cui termina questo brano di Vangelo è interessantissima: a chiunque chiede viene dato lo Spirito Santo. Non beni, ricchezze, successo, soddisfazioni, ma lo Spirito Santo. Di nuovo non è quello che pensiamo quello di cui abbiamo bisogno. Questo brano sembra sottintendere che qualunque sia la condizione in cui ci troviamo, sia di indigenza o ricchezza, tribolazione o serenità, ciò che ci serve è che lo Spirito abiti in noi.
Questa è la testimonianza che ci danno anche alcuni grandi santi: il cardinale Van Thuan, prigioniero per decenni in condizioni disumane, eppure lieto nella prova; Takashi Nagai, malato di leucemia e bloccato a letto, eppure faro di luce per la gente del Giappone e di tutto il mondo; Maïti Girtanner, giovane promessa della musica ridotta a una semi-paralisi dopo le torture subite durante la seconda guerra mondiale: costretta a rinunciare alla musica e alla famiglia (i suoi desideri più grandi) visse serena nel percorso di vita che Dio disegnò per lei, tanto da perdonare il medico che la torturò.
- Pubblicità -
Per riflettere
Signore, aiutaci a superare le nostre riserve e a rivolgerci a te in umiltà.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi