Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 12 Marzo 2022

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“Amore” è una delle parole oggi maggiormente abusate. La si pronuncia molto spesso, la si ode dappertutto, la si usa perfino per giustificare veri e propri abomini e per sostenere le trasgressione della legge divina. Addirittura è in nome dell’amore che si reclama l’uccisione del sofferente, e si osa sfigurare il matrimonio.

Se ci trovassimo a rispondere alla domanda: “Che cos’è l’amore?”, credo che la prima risposta che ci verrebbe in mente sarebbe qualcosa di simile a questo: “L’amore è un sentimento, un impeto istintivo di benevolenza verso qualcuno, uno slancio interiore a fare il suo bene”. Il Vangelo di oggi ci dice che l’amore non è un sentimento, non è moto d’animo istintivo. Se così fosse sarebbe una condizione temporanea, volubile, involontaria, certamente gratificante ma di poco valore agli occhi di Dio, un tipo di amore terreno, incapace di renderci perfetti perché non proveniente da Cristo.

L’amore in Cristo invece è innanzi tutto un atto di volontà, una scelta libera di fronte al bene e al male, non certo un mero sentimento. Amare in Cristo significa morire a noi stessi, vincere il nostro modo di pensare, rinunciare al nostro tornaconto, addirittura accantonare il nostro senso di giustizia.

L’unico amore che può renderci “perfetti” e può farci santi passa dallo scandalo della croce. Arrivare ad amare i nemici, a pregare per il loro bene e la loro salvezza, è un modo di crocifiggere noi stessi, il nostro orgoglio, la nostra mentalità. Ogni gesto di amore in Cristo è una conversione, un morire a noi stessi per Cristo.

Per riflettere

Nella Chiesa, debole e povera anch’essa, e solo in essa possiamo imparare ad amare straordinariamente il marito, la moglie, i figli, il fidanzato, l’amico: l’amore all’altro sino alla fine, dove termina la sua dolcezza, la sua simpatia, la sua bellezza e iniziano i difetti, l’insopportabilità, i peccati. Amare sino a dove ci ha amato Dio, perché in quell’amore siamo stati uniti a Lui indissolubilmente, per sempre. (Don Antonello Iapicca)


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Monica e Giuseppe Lami
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi