Medita
Il brano del Vangelo di oggi è il proseguimento del Vangelo di ieri, sulla scia della domanda che i farisei e gli scribi pongono a Gesù: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Gli stessi discepoli hanno difficoltà a capire e insistono con Gesù, interrogandolo nuovamente una volta soli. Gesù spiega loro, e a tutti noi, il significato della purezza contestando l’atteggiamento dei farisei, che mettono sullo stesso piano, se non addirittura ad un piano superiore, i tanti piccoli precetti da osservare con scrupolo rispetto alle norme che derivano dall’alleanza stretta da Dio con il suo popolo. Il pensiero comune era quello che solo osservando tutte le prescrizioni si era graditi al cospetto di Dio. Bisognava osservare le norme e i costumi legati al cibo, alle bevande, al vestito, all’igiene del corpo, al contatto con le persone di altre razze e religioni per non contrarre impurezza. La gente viveva intimorita, obbligata a vivere nella sfiducia di tutto e di tutti, sotto minaccia di rimanere contaminata da cose impure che minacciavano la vita.
Gesù stravolge il pensiero comune: ciò che è impuro non viene da fuori a dentro, ma da dentro a fuori. Non bisogna chiedersi se questo o quel cibo è puro o impuro, ciò che è puro e impuro è su un altro livello: ciò che fa diventare impuri, dice Gesù, è ciò che da dentro al cuore esce fuori, è tutto ciò che esce e che avvelena la relazione umana.
Nel solco del nuovo comandamento “Ama il prossimo tuo come io vi ho amati”, Gesù apre un nuovo cammino per giungere fino a Dio, e così realizza il disegno e le aspirazioni più profonde delle persone: il cammino della purezza del cuore.
Rifletti
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo.
Prega
Vieni, o Spirito Santo, donami un cuore puro,
come quello d’un fanciullo,
che non conosca il male se non per combatterlo e fuggirlo.
Donami un cuore grande e forte, capace di amare tutti,
deciso a sostenere per loro ogni prova, noia e stanchezza,
ogni delusione e offesa.
Donami un cuore grande, forte e costante fino al sacrificio,
con il cuore di Cristo, felice solo di palpitare
e di compiere umilmente, fedelmente e coraggiosamente
la volontà di Dio. Amen.
(Paolo VI)
Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.