Gesรน predice la passione: saranno gli uomini a ucciderlo. I discepoli si rattristano, Cominciano a capire che la croce fa parte del camino del Messia, anche se fanno ancora fatica ad accettarlo.
Il racconto della tassa del tempio sottolinea ancora una volta come tutti i discepoli siano chiamati a seguire le leggi di Dio prima che quelle degli uomini: questo non significa che essi non debbano pagare quanto prescritto dalla legge.
Gesรน, Figlio di Dio, in quanto tale รจ esente dalla tassa che ogni ebreo รจ tenuto a pagare. Lui รจ Signore del Tempio, si scaglia contro la gestione che fa del tempio la rinata classe sacerdotale, non รจ d’accordo col clima di esterioritร e superstizione che sta riducendo il tempio ad una gigantesca fabbrica di soldi, ma non vuole distruggere.
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Come il suo corpo, anche il tempio verrร distrutto dagli uomini e poi risorgerร . Gesรน nei confronti del rispetto dovuto alle istituzioni perรฒ non vuole scandalizzare nessuno, e quindi paga il tributo, ma ribadisce al tempo stesso il fatto che i figli sono liberi, e sottomessi solo a Dio.
A Lui solo devono la prima obbedienza. Quando l’obbedienza a Dio viene meno, anche la solidarietร tra gli uomini e il rispetto delle leggi vengono meno.
Per riflettere
La fede non chiede e non vuole privilegi. Chiediamoci come mostriamo questa affermazione. Sappiamo motivarla di fronte alle incomprensioni? E davanti ai tentativi di togliere la fede dallo spazio pubblico, per rinchiuderla nel privato, sappiamo reagire con forza cristiana?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi