Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 11 Gennaio 2020

Medita

C’è “un uomo” povero “un giorno” in “una città”: una situazione ordinaria, al tempo di Gesù come oggi. È coperto dalla lebbra, la malattia dalla quale tutti fuggono anche perché chi ne è afflitto si crede sia nel peccato, che se la sia “meritata” per qualche ragione. Insomma, non c’è speranza per quella persona senza volto, reietta da tutti. Ma quell’uomo dimostra carattere e personalità, tira fuori la forza della disperazione e si getta fisicamente quasi addosso a Gesù.

Costringe il figlio di Dio a mettersi in gioco: non rivendica, non si lamenta, non pone se stesso al centro del discorso ma scommette tutto su di lui: “Signore, se vuoi, puoi purificarmi”. Una grande fede, un abbandono alla volontà del Maestro, compiuto dal lebbroso con la capacità di “gettarsi dinanzi” a lui così come gli è. L’uomo chiede non la guarigione ma qualcosa di più, la purificazione: la guarigione del corpo e dello spirito, dalla malattia e dal peccato. Gesù lo purifica, poi gli ordina di non ostentare ciò che è accaduto: la salvezza si compie nel nascondimento e nell’umiltà della vita di ogni giorno. Quel silenzio e quel nascondimento di cui ora anche Gesù ha bisogno.

Non cerca il plauso delle folle, vuole cambiare le nostre vite, la vita di ciascuno di noi. Perciò si ritira a pregare in luoghi deserti; occorrono spazi di essenzialità e di silenzio per ascoltare la voce di Dio e poi tornare nel mondo.

Rifletti

Desidero che Gesù purifichi me stesso e la mia vita? Sono determinato nel chiedere con fede al Signore la salvezza? Cerco ciò che è essenziale per far spazio a Dio dentro di me?

Prega

Signore, tu che se vuoi puoi purificarmi,
posa il tuo sguardo sulla lebbra del mio cuore,
trasforma la mia vita e donami la gioia della salvezza.
Aiutami a venirti incontro, così come sono, fragile,
debole ma desideroso di essere accolto da te.
Ogni giorno, nel nascondimento della vita quotidiana,
tu mi passi accanto, ti fai presente.
Fa’ che io ti riconosca e che non esiti
a gettarmi dinnanzi a te come il lebbroso.
Voglio affidarti tutta la mia vita.

Fonte: Ascolta e Medita – Gennaio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Immediatamente la lebbra scomparve da lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5, 12-16

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».

Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro».

Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

Parola del Signore

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