Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 11 Febbraio 2020

Medita

È duro Gesù, anzi durissimo, sovverte nella sua predicazione le certezze di quanti credono di essere nel giusto e superiori agli altri, se non alle stesse leggi di Dio. Si schiera, inimicandosi i potenti del tempo, contro l’osservanza pedissequa della legge orale. Si schiera contro i precetti istituiti dai rabbini e imposti per “aiutare” il popolo ad osservare i comandamenti affidati da Dio a Mosè. Precetti che pretendono di integrare le parole di Dio fino a diventare vessatori, giudicanti e discriminatori. Gesù non contesta la Legge, ma l’interpretazione restrittiva che ne danno i farisei, che giungono al paradosso in cui si preferisce finanziare le casse del tempio piuttosto che sostenere i propri genitori anziani.
Gesù non fa sconti di fronte all’ipocrisia, la mette a nudo. Il messaggio è scomodo e chiaro: Gesù è venuto a liberarci da una visione di Dio piccina, fatta di regole e di minuzie, per darci una prospettiva ampia, adulta, liberante. L’invito è a liberarci degli orpelli umani, di tornare ad una visione semplice ed essenziale alla cui base c’è l’amore vero e sincero verso di Dio e verso i nostri fratelli. Dio ci vuole gioiosamente liberi, ci chiede di fidarci e usare con vera giustizia la libertà che a caro prezzo ci ha donato. Che non venga vanificata da nuove regole inventate dagli uomini, anche se devoti.

Rifletti

Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

Prega

O Signore,
prepara il mio cuore a riceverTi:
crea in esso, con la tua grazia, spazio e libertà
affinché Tu possa portarci ciò che Ti è gradito.
DegnaTi di togliere in me ciò
che ti è di intralcio,
spezza ciò che frena o trattiene
completa in me ciò che mi manca
e accresci sempre di più ciò che mi guida a Te,
affinché la Tua grazia sovrabbondante
mi purifichi nella luce della Tua venuta.
Amen.
(Madre Julia Verhaeghe)

Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini
Dal Vangelo secondo Marco Mc 7, 1-13   In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti ,quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».   Parola del Signore

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