«Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo». Siamo disposti anche noi a rompere la nostra boccettina d’alabastro per una ragione, una causa, un’intima motivazione o per amore? Detto altrimenti: siamo pronti a donare la nostra vita?
Il gesto di Maria, sorella di Marta e Lazzaro, è un’anticipazione e profezia all’atto salvifico di Gesù, che sacrifica se stesso e fa dono di sé per tutti noi. Il Vangelo di oggi è come se ci interrogasse e ci chiedesse: tu per cosa sei disposto a “sprecarti”, a dare tutto di te? Siamo certo tutti d’accordo nel dire che Giuda faccia in fin dei conti un discorso assennato, all’infuori del fatto che voglia poi frodare tutti gli altri; e ci sentiamo forse anche tutti un po’ a disagio quando immaginiamo il puro nardo mescolarsi alla polvere e al fango calpestati dai piedi.
Ma siamo tutti, al contempo, profondamente commossi da questa scena, proprio per la sua totale radicalità e per il gesto forte di questo dono. Maria rende l’idea di un amore pronto a donarsi tutto, fino all’ultimo, per l’altro. Nella sua semplicità, ci scuote e ricorda che non siamo fatti per risparmiarci e che solo offrendo la nostra vita pienamente, saremo in grado di averla vissuta davvero.
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi