Gesù, nella pericope di oggi, è presentato da Luca prima su un monte e poi in pianura. Nella prima scena i protagonisti (muti) sono i discepoli qualificati come apostoli; nella seconda troviamo citati molti discepoli e una moltitudine di gente, riportando anche qualche luogo geografico.
Nei brani precedenti del capitolo sei abbiamo commentato il duro scontro del Maestro con i farisei e gli scribi sulla interpretazione della Parola e sulla prassi che ne deriva. Non sono riportate conversioni o atteggianti di ascolto e di dialogo. Abbiamo incontrato piuttosto una chiusura cieca con il tentativo da parte dei suoi avversari di screditare il l’Emmanuele.
L’immagine del Nazareno che sale su un monte non può che richiamare scene molto importanti in quanto “luogo” e “momento” di vicinanza con il Padre e di dialogo con il Creatore. Ricordiamo quando Dio consegnò la sua Parola a Mosè e, nei vangeli, la scena della trasfigurazione e quando il Figlio si rivolgerà al Padre sul monte Getsemani.
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Ora, dopo aver pregato, al rifiuto dei sapienti e degli esperti della Parola, individua tra i numerosi discepoli un gruppo di dodici apostoli (un numero simbolico che rimanda alle dodici tribù di Israele, quindi a tutto il popolo che Dio aveva scelto), eletti per portare a tutti la loro esperienza vissuta quotidianamente con il profeta di Nazaret: quello che hanno visto e quello che hanno udito andava portato a chiunque.
Scendendo dal monte, gli apostoli vedranno con i loro occhi che il Verbo fattosi carne impone che la bella notizia della sua venuta sia portata al popolo che il Padre si è scelto (Giudea, Gerusalemme) senza tuttavia escludere mai nessuno (Tiro e Sidòne). Vedranno che il Salvatore guarisce senza preclusioni. È il Figlio del Padre misericordioso che ama le sue creature che vive le parole che pronuncia e chiede di rifiutare lo stile del mondo per abbracciare la parola del Verbo.
Per riflettere
È Gesù che sceglie i dodici apostoli. È il Nazareno che li invita a portare il vangelo, la lieta notizia a chiunque. A tutti! Dimostra sempre lui per primo come le sue parole debbano tradursi nella vita. Tra i Dodici, Luca lo riporta, ci sarà anche colui che lo tradirà. Ma tra i Dodici troviamo un Matteo, esattore delle tasse, che si convertì. E Simone, che pur nelle sue fragilità ed incomprensioni, sarà chiamato Pietro.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi