Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 10 Settembre 2023

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Il perdono non consiste in una emozione, ma in una decisione. Non nasce come evento improvviso, ma come un percorso.
La portata scandalosa del perdono, ciò che va contro tutti i nostri istinti, sta nel fatto che è la vittima che deve convertirsi, non colui che ha offeso, ma colui che ha subito l’offesa. Gesù indica un percorso in cinque passi.

Il primo è il più esigente: tu puoi intervenire nella vita di un altro e toccarlo nell’intimo solo se ha preso carne e sangue dentro di te la parola fratello. Solo la fraternità reale legittima il dialogo.

Il secondo momento: tu va’ e parla, non chiuderti in un silenzio ostile, ma sii tu a riallacciare la relazione.
Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello. Verbo stupendo: guadagnare un fratello. Il fratello è un guadagno, un tesoro per te e per il mondo.

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Poi gli altri passi: con te una o due persone, infine parlane alla comunità. E se non ascolta sia per te come il pagano e il pubblicano. Un escluso, uno scarto? No. Con lui ti comporterai come ha fatto Gesù, che siede a mensa con i pubblicani per annunciare la bella notizia della tenerezza di un Dio chino su ciascuno dei suoi figli.

Tutto quello che legherete o che scioglierete sulla terra, lo sarà anche in cielo. Gesù non parla da giurista, non lo fa mai. È il potere conferito a tutti i fratelli di diventare presenza che de-crea il male, con gesti che vengono da Dio; perdonare i nemici, trasfigurare il dolore, immedesimarsi nel prossimo: è l’eternità che si insinua nell’istante. Infatti: ciò che scioglierete, come lui ha sciolto Lazzaro dalle bende della morte; ciò che legherete, come lui ha legato a sé uomini e donne; ciò che scioglierete avrà libertà per sempre, ciò che legherete avrà comunione per sempre. (Ermes Ronchi—Avvenire)

Per riflettere

Abbiamo fede nella preghiera comunitaria? Ci accordiamo con alcuni fratelli per delle intenzioni di preghiera comuni?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi