Questo vangelo ci presenta tanti elementi preziosi. Una prima riflessione illumina l’importanza dell’ospitalità: Gesù ha avuto bisogno di essere ospitato, è diventato amico di chi l’ha ospitato. La legge dell’accoglienza, che è di per sé insita nell’animo umano, è una legge divina: c’è chi nell’Antico Testamento ospitò degli angeli, senza saperlo.
Vi è poi una esplicativa descrizione dei due atteggiamenti che possiamo ricoprire in presenza del nostro prossimo: ascoltare o essere distolti. Chi ascolta è umile: crede che ciò che viene dall’esterno possa nascondere un tesoro per sé. Si può vivere una vita in cui i nostri doveri, le cose che abbiamo da fare non diventino un distoglimento da Dio? Si può vivere una vita in cui ogni gesto sia dialogo con Lui, rapporto con Lui, richiamo alla Sua Presenza? Se in ogni nostro gesto, servizio, lavoro serviamo Gesù, se offriamo le nostre fatiche a Gesù, se nelle persone che incontriamo serviamo Gesù questo è possibile.
Infine la preziosa frase del vangelo: “Di una sola cosa c’è bisogno”. Quando si trova ciò che riempie il cuore le divisioni dai fratelli sono facilmente scavalcate, perché si è trovata la perla rara, il tesoro, e tutto ciò che non è essenziale perde di importanza. La concentrazione sui propri meriti o sulle mancanze che altri hanno avuto verso di noi emerge quando lo sguardo è concentrato su di sé, con la pretesa di essere degni di un certo tipo di trattamento. Quando invece lo stupore dell’incontro con Gesù ci invade, tutto è vissuto come gratuito e le mancanze del prossimo scompaiono.
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Per riflettere
Signore, aiutaci a riconoscere e ricercare l’essenziale, cioè ciò che riempie il cuore di significato.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi