Nella prima parte del brano evangelico Gesรน dice alla folla di diffidare dagli scribi, โche amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchettiโ. Non si tratta di una critica rivolta a tutti gli scribi: in un altro episodio infatti Gesรน dice a uno scriba โNon sei lontano dal regno di Dioโ.
Si vogliono colpire invece gli atteggiamenti che alcuni di loro mostrano: l’ostentazione, il desiderio di essere omaggiati, l’ambizione di occupare posti importanti. Questo continuo sforzo di costruire un’immagine di sรฉ, che soggioghi gli altri, impedisce di amare il prossimo come se stessi. L’ammonimento di Gesรน aiuta a comprendere che alcuni comportamenti, che ciascuno di noi talvolta puรฒ assumere, sono mancanza di amore.
Nella seconda parte del testo vediamo Gesรน seduto davanti alla sala del tesoro che osserva โcome la folla vi gettava le moneteโ. La parola โcomeโ รจ molto significativa. Gesรน non controlla la quantitร delle monete gettate, ma l’atteggiamento con cui ciascuno fa la propria offerta. Gesรน chiama i discepoli perchรฉ imparino a giudicare: c’รจ differenza fra chi, pur avendo fatto un’offerta generosa, ha dato soltanto parte del superfluo e la vedova che, offrendo due monetine, ha dato tutto ciรฒ che aveva.
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La donna mostra una radicalitร che fa pensare: non si preoccupa per il domani, ma con il suo dono si affida completamente a Dio.
Per riflettere
Siamo consapevoli che, senza il nostro sforzo di amare Dio con tutti noi stessi, e quello di amare le altre persone come noi stessi, perdono significato realtร molto importanti come il frequentare la Chiesa, l’essere inseriti in una parrocchia o in un gruppo di Chiesa, la conoscenza delle Sacre Scritture o della teologia? Per un atto di offerta, per un gesto di caritร , ci prepariamo nelle nostre intenzioni oppure ci soffermiamo solo sulla consistenza delle risorse coinvolte?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi