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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 10 Novembre 2023

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝

Oggi e domani meditiamo due brani tratti dal capitolo 16 del vangelo di Luca. In entrambi il Maestro si rivolge direttamente ai discepoli che presto saranno chiamati a portare l’annuncio di Gesù nel mondo.

Una buona novella caratterizzata da passaggi molto noti nella Parola e difficilmente vissuti nella quotidianità. Conosciamo dai vangeli lo sforzo del Nazareno di mostrare l’incompatibilità tra la prassi vissuta allora (come anche oggi) e quella indicata dal Galileo.

Il testo non riporta nessuna parola o reazione dei discepoli. Avranno pensato che il padrone che loda l’amministratore disonesto fosse il Padre? Certo sperimentavano ieri quello che sappiamo bene noi oggi.

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I disonesti sembrano sempre più scaltri di chi, invece, rispetta le regole; pare vincano sempre e magari scherniscono chi, nel rispetto delle regole, passa per ingenuo.

Possiamo anche immaginare che abbiano ricordato altre parole dell’Emmanuele. Magari quelle che troviamo nella versione di Luca (e presenti anche in Mt 5, 1–12). Le beatitudini sono un programma di vita dove tendere, pur nella consapevolezza dell’incomprensione degli altri, gettando lo sguardo verso il Signore, nella certezza di avere un compagno a fianco che non ci abbandona.

Se i “figli di questo mondo” sembrano vincere sui “figli delle luce” è perché restiamo ancorati alle nostre consuetudini e fatichiamo a calarci nella dimensione di fede proclamata dal Verbo incarnato.

I primi ricordano i persecutori di ieri e di oggi dei cristiani che perdono la vita testimoniando la loro fede “assurda” ogni giorno. Sono guidati dalla Luce, quella vera, l’unica capace di non farci perdere la strada giusta.

Per riflettere

Leone, papa del quinto secolo, fu grande (“magno”) perché seppe dare forza ai cristiani vessati in quel secolo su più fronti. Non erano amministratori disonesti ma semplici fedeli alla Parola che, nelle difficoltà, si sforzavano di viverla. Questa strada, ieri come oggi, è illuminata dalla Luce. Non ci perderemo.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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