“Va’ prima a riconciliarti con tuo fratello” vuol dire: metti pace tra te stesso e l’altro, fratello o nemico che sia; ed è allora che sperimenterò la novità del Vangelo, parteciperò al regno dei cieli. Gesù ammonisce i suoi perché possano aderire alla nuova legge. Così quel “Non uccidere” non si limita all’atto estremo, ma si allarga all’offesa e ai cattivi giudizi verso i fratelli.
Papa Francesco sostiene che non amare è il primo passo per uccidere e non uccidere è il primo passo per amare. Un bravo sacerdote mi ha indicato un modo per non uccidere con i pensieri e con le parole: sin dalle prime ore del giorno, appena alzato, dovrò iniziare a “pensare amando” l’umanità, il creato, i miei amici… fino anche ai nemici. Questo posso farlo magari nella preghiera mattutina, entrando profondamente in questo desiderio.
Se i miei pensieri sono nell’amore per gli altri allora riuscirò a riconoscere tutta la bellezza e il senso della vita; riuscirò a vedere nel fratello le cose buone che lo caratterizzano, e la misericordia di Dio inizierà ad agire. La mia vita e quella di chi mi sta intorno sarà ricolma di grazia e la pace si espanderà e contagerà il prossimo e la stessa creazione. Riuscire a riconciliarsi con chi ha qualcosa contro di te è davvero estremo, una grazia che fa sperimentare la beatitudine!
Per riflettere
Beati quelli che perdonano per il tuo amore. (San Francesco di Assisi)
Preghiera finale
Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà.
E noi tutti, a viso scoperto,
riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore,
veniamo trasformati in quella medesima immagine,
di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.
(Seconda lettera ai Corinzi 3, 17–18)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi