Il centurione cerca Gesù, spinto dal desiderio di salvare il suo servo. Si rompono diversi schemi: non è il Gesù che incontra, chiama, guarisce. Non è da un centurione che ci si aspetterebbe amore e compassione per un servo che probabilmente non gli ha neanche chiesto di intercedere per lui.
Un uomo di religione diversa, che forse ha solo sentito parlare di Gesù, abituato a comandare, si mette in posizione di sottomissione ma anche di affidamento. Lo muove il desiderio di Dio che abita nel suo cuore, così come in quello di ogni uomo.
Le parole e i comportamenti di questo insolito discepolo riescono a meravigliare Gesù, colpito da questo uomo coraggioso e umile, che si sente già amato e che si affida a Lui con speranza. Il centurione, dimostrando una fede maggiore di tanti altri discepoli, diventa loro esempio e maestro.
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È a questo punto che Gesù si muove verso di lui e lo accontenta: il servo guarisce e la vita del centurione probabilmente non sarà più la stessa perché ha incontrato Dio.
La preghiera e la fede guariscono le paure e le malattie: anche noi oggi con la nostra fede possiamo far entrare Dio nella vita di chi abbiamo intorno.
Per riflettere
Quanto ci facciamo carico dei problemi altrui? Nelle nostre preghiere chiediamo per noi stessi o per gli altri? Affidiamo a Gesù le nostre paure come il centurione preoccupato per il suo servo?
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 8,5-17
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi