Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 1 Febbraio 2020

Medita

Quante volte abbiamo paura, quante volte i problemi della vita si fanno così grandi e sembrano sommergerci come le acque impetuose di un mare in burrasca?
Quante volte abbiamo la sensazione che il Signore non ci sia vicino, non pensi a noi, non ci aiuti, ci lasci schiacciare da certi fatti o certe situazioni. Una sofferenza, una malattia, un rapporto familiare che si è fatto difficile, quelle scelte dei figli che non condividiamo e che ci fanno tanto penare perché non vorremmo rassegnarci, una crisi nel lavoro o un indebitamento che rischia di mettere sul lastrico tutta la famiglia…

Eppure avevamo pregato e preghiamo, siamo cristiani e crediamo in Dio; ma in certi momenti e per certi periodi anche lunghi non sentiamo la presenza del Signore, anzi ci sentiamo come abbandonati o dimenticati, ci sentiamo solo schiacciati e sfiniti e finiamo per darci da fare unicamente da soli, non risolvendo nulla, anzi, molte volte peggiorando la nostra situazione di angoscia.
Non siamo soli, nella traversata. Non siamo soli nella tempesta. Prendiamo Gesù nella nostra barca, sapendo che ovunque siamo diretti, egli è con noi. Anche nella tempesta più cupa, quando davvero sentiamo l’acqua che entra nello scafo e ci raggiunge le caviglie, anche quando abbiamo l’impressione che il fatto di essere dei credenti non cambi nulla, prendiamolo a bordo.
Con lui o senza di lui il modo di vedere le cose non è lo stesso.

Rifletti

Abbiamo fede, intesa come fiducia in Gesù, nelle sue parole, nella sua azione? Sentiamo il suo invito a non avere paura e ad avere fiducia in lui? Ci affidiamo con fiducia e “governiamo la barca” della nostra vita fidandoci che lui sia a bordo con noi ed operi?

Prega

O mio Dio,
affinché sappia portarti
come segreto d’amore
che illumina tutta la mia vita;
affinché benedicendo il tuo nome
io ti possa avere al mio fianco
ogni giorno come compagno di viaggio,
perché solo tu dai senso al mio cammino.

Fonte: Ascolta e Medita – Gennaio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
Dal Vangelo secondo Marco Mc 4, 35-41 In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore

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