Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 1 Aprile 2023

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Il potere di Gesù di richiamare alla vita deriva dall’autorità che Gli conferisce il Padre, nel momento in cui Egli, il Figlio prediletto, matura la piena disponibilità a deporre la sua propria vita perché qualcun altro viva. Dunque il miracolo della resurrezione è di chi in risposta ad un disegno d’amore decide di non tenere più la vita per sé, ma decide di donarla per amore.

Attraverso Lazzaro, il fratello di Marta e di Maria, Gesù ha manifestato appieno la sua signoria sulla vita e sulla morte, e ha reso questo miracolo il “segno” più eloquente di tutti.

La vita di Gesù è ormai totalmente nelle mani degli uomini, la sua vicenda è pienamente inserita nella storia del popolo eletto, alla quale dà spessore e compimento.

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Tutti parlano di Lui e tutti lo cercano, chi per eliminarlo come scomodo sovvertitore delle tradizioni patrie, chi per osannarlo e acclamarlo re.

Per riflettere

Le parole inconsapevolmente profetiche di Caifa ci mostrano che la storia è saldamente nelle mani di Dio. Oggi voglio progredire nella docilità ad accettare quanto il Signore ha stabilito per me, abbandonandomi con fiducia alla sua volontà. (Don Enrico Emili)

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi