Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 1 Agosto 2021

469

Questo brano del Vangelo di Giovanni è preceduto dal racconto della miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci, nel quale Gesù era andato incontro alla folla, rimasta senza cibo. Ora la prospettiva è cambiata: è la folla che cerca di andare incontro a Gesù. E Gesù non si sottrae all’incontro, anzi, lo riveste di un nuovo significato, che possa illuminare l’esperienza appena vissuta dalla gente che lo seguiva. Il cibo che può veramente soddisfare la fame di ricerca di senso dell’uomo è Gesù stesso, con la sua Parola, il suo Corpo, il suo Sangue. La folla pensa di “dover fare” delle cose (“Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?”, v. 28), ma una sola è l’opera che Dio vuole dagli uomini: che credano in Colui che Egli ha mandato. Ogni volta che riconduciamo la nostra esperienza a Gesù, lasciandoci trasformare da Lui, è allora che “compiamo” l’opera di Dio.

Per riflettere

Mi rivolgo a Dio da “servo” che chiede cosa “debba fare” o come un “figlio” che può credere pienamente e liberamente nell’amore del Padre?

Preghiera finale

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
il nostro rifugio è Dio.
(Salmo 61)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi