Ermes Ronchi: Guerra vs Cura โ€“ Una riflessione su questo tempo amaro.

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Vi ricordate cosa si diceva lโ€™anno scorso? โ€œNe usciremo miglioriโ€โ€ฆ non รจ vero.

Ci siamo dentro, ancora, e non siamo migliori, cโ€™รจ disagio e rabbia. Il rischio maggiore che vedo, che sta crescendo, รจ quello di unโ€™ Italia spaccata in due, una specie di conflitto sociale tra chi ha scelto il vaccino e chi no.
Lo sentite il linguaggio aggressivo e violento, che si usa dappertutto, su tutti i mezzi di comunicazione, da tutti, da una parte e dallโ€™altra? Insulti, umiliazioni, aggressioni, disprezzo, assalti.
Siamo tornati ai guelfi e ghibellini medievali.

Alle guerre civili, le peggiori, dove ci si spara addosso tra no vax e vaccinati. Si spaccano gruppi, compagnie, comunitร , addirittura famiglieโ€ฆ
Mi sembra urgente che adottiamo tutti una sorta di bonifica del linguaggio, delle parole, dei pensieri prima di tutto: unโ€™ecologia del dialogo.

Ascoltiamoci!

Ascoltiamo le ragioni degli altri, non siamo in guerra, siamo in cura. Adottiamo un linguaggio mite, pacificante, dialogante. Lo dico io che ho fatto la terza dose. Contro il Covid, ma non sono vaccinato contro la violenza.
Cโ€™รจ una violenza accovacciata alla porta di ciascuno di noi, ma noi possiamo dominarla. Non facciamola entrare, non apriamo al sottile varco dellโ€™odio.

Si parla di ondate, ultime sacche di resistenza, di guerra. Chi dice โ€œsono degli assassini, dei delinquentiโ€โ€ฆ No! Usiamo parole dialoganti, ascoltiamo con pace le ragioni. Non lasciamoci inquinare dalla violenza, non alimentiamola, perchรจ sta crescendo e non sappiamo contro chi si rivolterร  domani.

La violenza รจ una bestia che dorme dentro di noi, e che noi alleviamo.
Contro quale altro nuovo capro espiatorio si rivolterร ?

Ne abbiamo avuti sempre, cโ€™erano i fascisti e i comunisti, poi i meridionali e i migranti, ora i no vax e per loro i volontari dei centri vaccinali.
Mattarella ha detto che รจ stato lโ€™anno dei costruttori, sarebbe bello che il 2022 fosse lโ€™anno dei โ€œriparatoriโ€: ci sono tante ferite da riparare, ma con il linguaggio della cura sulle relazioni, non della guerra.

Questo mondo non ha bisogno di altri lividi e bastonate. Ha bisogno di cura, di prenderci cura, di ritrovare la non violenza generativa di Gandhi, Martin Luther King, Gesรน.

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