È sempre più radicata la tendenza a guardare al Cristo come a un essere diviso. Da una parte il cosiddetto Gesù storico, ossia l’uomo restituitoci dalle cronache del tempo, dall’altra il Gesù dei Vangeli, il figlio di Dio, la risposta incarnata alle profezie dell’Antico Testamento. E anche se oggi la maggior parte degli atei sono disposti ad ammettere la storicità di Cristo, il dettato evangelico viene considerato sempre più spesso il risultato di una tradizione orale impastata di folklore, un testo che non ripercorre fedelmente la vita e le opere del Nazareno, ma la trasfigura in insegnamenti allegorici, metafore e suggestioni. In questo suo nuovo polemico saggio, Socci ci dimostra che l’archeologia e la ricerca storica confermano la veridicità della narrazione evangelica, i particolari dell’esistenza terrena di Gesù e, soprattutto, la sua resurrezione.
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