Parlare di compimento suppone che una continuitร colleghi le tappe del disegno di Dio e che gli uomini ne abbiano conoscenza. A tal riguardo il libro della Sapienza (8,8) ci ricorda che: ยซse uno desidera anche unโesperienza molteplice, ella (la Sapienza) conosce le cose passate e intravede quelle future, conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi, comprende in anticipo segni e prodigi e anche le vicende dei tempi e delle epocheยป.
Con lโinaugurazione dellโultima di queste tappe i tempi sono compiuti, non solo le Scritture e la Legge ma tutta lโeconomia dellโantica alleanza รจ portata da Dio alla pienezza. La pienezza del tempo รจ Gesรน di Nazaret che ha preso la carne umana ed ha vissuto sulla terra una vita simile a quella di ogni essere umano.
Al termine di questo ultimo periodo della storia intesa come la โfine dei tempiโ arriverร unโaltra fine, quella del tempo cioรจ il giorno della venuta di Cristo della sua rivelazione e del suo giudizio. Ma come interpretare questa seconda venuta di Cristo?
Nella teologia attuale si sono aperte diverse prospettive che si riflettono sul concetto di seconda venuta.
In una di queste la seconda venuta non sarebbe un evento conclusivo, che accade allโimprovviso simultaneamente per tutta lโumanitร , ma un processo di compimento della storia dellโumanitร in cui il Risorto diventa palese a tutti perchรฉ ognuno raggiunge definitivamente il termine della propria salvezza o perdizione e ยซโritornaโ in quanto tutti giungono a luiยป.
Secondo unโaltra prospettiva il giudizio finale costituisce un momento di effusione di โamore misericordioso e salvificoโ, perdendo le caratteristiche intimidatorie della pastorale tradizionale, e la seconda venuta, pur restando un evento conclusivo della storia, diventa lโinizio di questa fase.
La bellezza della teologia รจ che essa rappresenta un campo sempre aperto proprio perchรฉ Dio non si esaurisce nelle nostre scoperte ma va sempre oltre. Ovviamente la teologia deve anche procedere secondo una scientificitร delle scoperte, delle informazioni e deve avere un metodo non bizzarro che tenga conto di molti fattori.
Il vangelo oggi ci presenta la chiamata di quattro discepoli: Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni. Una scena che scorge lโordinario di quattro pescatori, forse stanchi e scoraggiati ma con un lume di speranza che li porta ad accogliere la chiamata di Gesรน che li rivolge il famoso โseguitemiโ, alla lettera โvenite dietro a meโ.
Sono sicuro che loro non avevano realmente compreso il significato delle parole del maestro: ยซvi farรฒ diventare pescatori di uominiยป ma la bellezza di questa chiamata sta nellโadesione fiduciosa di un cammino pieno che si scoprirร cammin facendoโฆ
Oggi per noi รจ facile comprendere le parole di Gesรน perchรฉ ora sappiamo il significato di quel โpescatori di uominiโ e possiamo dire che a parte un momento iniziale di smarrimento dei discepoli poi realmente sono stati dei veri evangelizzatori della vita buona che il loro Maestro stava realizzando in loro e che voleva arrivasse a tutti gli uomini fino ai confini della terra.
Ed oggi? Le nostre vite possono considerarsi piene, belle, realizzate, simili alla vita di Colui che ha voluto la nostra felicitร ? Lo smarrimento di una chiamata รจ normale, anche la stanchezza รจ normale, cosรฌ come lo scontrarsi con i propri e gli altrui limiti.
Lโimportante รจ non far diventare queste esperienze una routine quotidiana perchรฉ sarร a quel punto una chiamata sterile che non servirร ne a noi ne agli altri. Nessuno รจ unโisola e la bellezza del cristianesimo risiede proprio nella comunione di coloro che sanno farsi fratelli e sorelle tra loro e tra coloro che il buon Dio porrร sul loro cammino.
CHI Eโ ANGELO SABATINO
Docente di Religione,
Educatore Professionale Socio-Pedagogico
Coaching-Pastoral and Anthropological Counseling
(Professionista ai sensi della legge n. 4/2013).
Sito: https://angelosab82.wixsite.com/website
Sito associazione: www.grupposeguimi.org