In questa domenica facciamo memoria di un grande mistero che avvolge la nostra vita di cristiani, il mistero della Santissima Trinità. Un aspetto che senza dubbio rende la nostra fede dinamica, proprio perché la Trinità ci dice “relazione”.
Già nel prologo di Giovanni l’aspetto relazionale è ben evidente: “In principio era il Verbo” (Gv 1,1-18), per Verbo infatti si intende la Parola e quest’ultima è sempre relazione.
All’inizio di tutto c’è la parola di Dio. Una relazione che Dio vuole avere con noi, attraverso il Figlio che dopo la sua vita terrena ci ha lasciato lo Spirito Santo. Quando Gesù visse sulla terra fu un grande educatore che comprendeva molto bene la pochezza dei suoi apostoli e non ha fatto come tanti oggi fanno e cioè schiacciare a terra le persone con delle pseudo verità. No!
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Gesù molto delicatamente e con amore spiega ai suoi amici che in quel momento loro non erano in grado di portare il peso di tante cose, tanti eventi. Infatti nel dramma più acuto della vita del maestro, loro, gli amici di sempre hanno detto di non conoscerlo, sono scappati, erano assenti sotto la croce … “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.
Quando cambia la situazione? Non quando Gesù risorge, infatti loro sono ancora increduli e paurosi. Il vero cambiamento avviene durante la Pentecoste, proprio quando Gesù compie la promessa di inviare lo Spirito Santo: “Quando verrà Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”. Nel cenacolo gli apostoli ricevono vigore e forza per annunziare a tutti la buona novella.
Lo spirito Santo misteriosamente cambia i cuori, illumina ed infonde coraggio. Altrove si leggerà “Ecco io faccio nuove tutte le cose” (Ap. 21,5) ed è proprio vero in quanto nulla rimane morto, chiuso, sterile se viene inserito all’interno della relazione trinitaria, una relazione che ci insegna l’amore del Padre che per amore del genere umano, genera il Figlio che a sua volta compie opere di amore per ogni uomo.
Il movimento d’amore del Padre e del Figlio genera lo Spirito Santo, è proprio in questo amore ricevuto e donato che lo Spirito trova vita. Il mistero della Trinità non può essere spiegato ma solo vissuto e l’unica esperienza trinitaria è quella dell’amore gratuito. Un amore che dovrebbe caratterizzare la Chiesa tutta proprio perché essa non è altro che un frutto dell’amore trinitario, visibile in modo universale.
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