Come sono chiari gli esempi che ci offre il Signore! Evidentemente chiari e istruttivi, in considerazione del fatto che, quando comprendiamo bene le cose, anche il nostro modo di fare migliora notevolmente.
La liturgia di oggi ci propone due esempi del suo metodo pedagogico, due brevi parabole o metafore, per mostrarci il modo in cui la grazia opera nelle anime. In realtà, sono come due momenti di tale opera.
Il primo riguarda il seme di senape. Se leggiamo con calma la parabola, giungiamo facilmente alla conclusione che Dio non ha fretta o, anche, che il suo modo di contare il tempo è molto diverso dal nostro.
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Noi siamo abituati a misurare l’efficacia delle nostre azioni dai risultati immediati che otteniamo. Dio, no. Egli sa aspettare e ha pazianza, anche quando siamo poco docili con la grazia che ci dà.
La seconda immagine è quella del lievito nella pasta. Anche qui troviamo l’idea della pazienza e della costanza. Ma, anche, un’altra che è, forse, più importante: sapere che il lievito deve fare fermentare tutto,«finché non fu tutta lievitata».
Questo vuol dire che la grazia di Dio, il buono spirito cristiano, devono essere presenti nel viluppo delle nostre attività: lavoro, relazioni familiari e sociali e, naturalmente, nella nostra vita di pietà. In tal modo, se siamo docili, Dio potrà realizzare la sua opera di santificazione nella nostra anima e santificare, anche, l’ambiente nel quale viviamo.
Alphonse Vidal
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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