Hai mai cercato Dio? Oggi ci proveremo insieme: ci guarderemo attorno e scopriremo dove Egli abita!
Come possiamo cercare un Dio che è dappertutto? Leggiamo nell’Antico Testamento: “Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti” (Sal 139,7-8). San Paolo aggiunge: “Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene… non è lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17,24.27-28). Dio è sì onnipotente, ma è anche onnisciente ed onnipresente: ogni cosa ci parla di Dio, dalla molecola più piccola visibile al microscopio, alla galassia più grande che potremo trovare nello spazio, ogni parte dell’universo deriva da Lui. Il Creatore del cielo e della terra (cfr. Genesi 1,1) è artefice di ogni cosa: “tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Giovanni 1,3).
Dio è tutto e dappertutto. San Paolo, parlando di Gesù, ci dice che: “Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui” (Colossesi 1,15-17). E ancora: “Perché piacque a Dio
di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli” (Colossesi 1,19-20).
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Penetrare nel cuore del mistero di Dio richiede uno sforzo di intelligenza e fantasia, che va ben oltre le nostre capacità. C’è poco da fare: Dio è più grande. E’ più grande del nostro pensiero. E’ più grande della nostra immaginazione. Lo abbiamo ripetuto più volte: Dio è molto più grande anche del nostro peggior peccato. Ma non è solo la sua vastità a sfuggire al nostro intelletto, è l’idea stessa di Dio ad essere talmente complessa da non riuscire a rientrare nei nostri schemi mentali. Sappiamo che Dio è onnipresente: Egli è contemporaneamente in cielo, ed in terra, proprio qui accanto a noi. E, penso che stupirò alcuni di voi, ma posso affermare con certezza che Dio è anche dentro di noi!
Sì: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Giovanni 14,23). Padre e Figlio, ma anche lo Spirito Santo, perché: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre… Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi” (Giovanni 14,16-17). Dunque, Dio, nelle tre Persone, è dentro di noi, almeno quando noi ci conserviamo in stato di grazia, obbedendo ai comandamenti, primo di tutto quello dell’amore: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Giovanni 15,4-13).
Sì, perché, come afferma San Giovanni evangelista: dentro ciascuno di noi c’è un seme di Dio (cfr. 1Giovanni 3,9). Un seme che viene custodito nel luogo più intimo della nostra anima. Un tesoro inestimabile che ci parla di Dio dentro di noi. Un seme sempre pronto a germogliare. Un seme che induce in noi la sete di Dio. Un seme che ci spinge a cercare la Parola.
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Un seme che può restare silenzioso, soffocato da mille affanni, frustrazioni e preoccupazioni, anche per tutta la vita. Ma che, se viene nutrito con l’acqua viva della Parola di Dio, è pronto a germogliare in qualsiasi istante. E produrre frutti di amore e conversione. Un seme che ci può cambiare profondamente, a partire proprio dal nostro interno. Un seme che viene da Dio.
Quel seme convertì San Paolo, folgorando, sulla via di Damasco, il peggiore dei persecutori dei cristiani, trasformandolo, in un istante, nel più fervente degli apostoli. Quel seme che convertì Zaccheo, la samaritana, l’adultera e il buon ladrone. Lo stesso seme che può spingere un detenuto a ravvedersi e cercare Dio. Quel seme che è pronto a sbocciare dentro la parte più nascosta di noi e renderci migliori.
Cari amici, alla luce di questo, non è più facile capire il comandamento dell’amore? Quella richiesta così difficile che ci fa Gesù spingendoci ad amare non soltanto i nostri amici, ma anche i nostri nemici?
E’ perché anche dentro di loro, anche dentro il peggiore individuo che questa terra abbia mai visto, nascosto nel recesso più remoto dell’anima, sopravvive questo seme di Dio. Un seme che non può e non deve essere strappato da nessuno.
Ecco un Dio misterioso, che è contemporaneamente fuori e dentro di noi. Un Dio che è contemporaneamente fuori dallo spazio e dal tempo e vive ed abita dentro ogni istante. Un Dio infinito, che ci ama, a prescindere dai nostri limiti e dai nostri peccati. Che ci insegna ad essere misericordiosi con gli altri, fossero questi anche i nostri peggiori nemici. E ad essere misericordiosi con noi stessi, anche quando cadiamo nel più abominevole dei peccati. Perché Dio ci ama. Ed abita dentro di noi.
Se ancora ci stiamo chiedendo dov’è Dio possiamo seguire la risposta che ci offre la beata Elisabetta della Trinità: “Lo sento così vivo nell’anima mia che basta che io mi raccolga per trovarlo qui, dentro di me. Ed è tutta la mia felicità” (Elisabetta della Trinità, Lettera al canonico Angles, 15 luglio 1903). E ancora: “Io ho trovato sulla terra il mio cielo; perché il cielo è Dio, e Dio è nell’anima mia. Il giorno in cui l’ho compreso, tutto per me si è illuminato; vorrei svelare questo segreto a tutti quelli che amo, perché anch’essi aderiscano sempre a Dio e si realizzi così la preghiera di Cristo: Padre, che siano perfetti nell’unità” (Elisabetta della Trinità, Lettera alla Signora De Sourdon, 1902).
Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it
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