In un primo momento avevo pensato di intitolare questo commento “L’interprete di Dio”, ma poi ho riflettuto che sarebbe stato riduttivo, perché lo Spirito Santo è molto, molto di più. Te ne parlo qui:
Lo Spirito Santo questo sconosciuto. Delle Persone che compongono la Santissima Trinità è quella meno nota, eppure riveste un ruolo fondamentale nella nostra conoscenza di Dio, nel nostro modo di entrare in relazione con Lui: è il motore che spinge la nostra preghiera fino al cuore di Dio, la batteria che ci dà la forza di pregare ed il veicolo su cui ci raggiunge la grazia inviataci da Dio.
Dio è più grande. È un concetto sfuggente, con il quale spesso mi confronto: Dio è più grande dell’idea stessa che noi possiamo avere di Lui. Egli è sconfinato, illimitato, onnipresente ed onnipotente. Dovunque noi ci spostiamo nello spazio e nel tempo troviamo sempre tutto Dio lì a guardarci. Egli è tutto accanto a te, che stai leggendo queste righe. Ma Dio è contemporaneamente ed integralmente presente accanto a ciascuno di noi, sia che lo pensiamo, sia che abbiamo la testa da tutt’altra parte. Ed è in ogni goccia del mare, in ogni particella subatomica, così come si trova nella vastità degli spazi sconfinati. Perché tutto è il luogo di Dio. Immensamente grande ed immensamente piccolo ugualmente lo contengono, ma, al tempo stesso, nulla lo può contenere perché è illimitato. Vedi? Dio è più grande di ogni concetto che anche solo tenti di quantificarlo, di descriverlo.
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Si racconta che Sant’Agostino, un giorno, passeggiava in riva al mare. Lì vide un bambino che, con un secchiello, continuava ad attingere acqua dal mare per poi riversarla in una piccola fossa che aveva scavato sulla sabbia. Gli chiese: «Che fai?” Lui rispose: «Voglio versare qui dentro tutta l’acqua del mare”. “Come non si riesce a raccogliere tutta l’acqua del mare in una piccola fossa – commentò il santo – così Dio, che è infinitamente grande, non può essere compreso da una piccola mente”. «Se tu potessi conoscere totalmente Dio – concluse sant’Agostino – o tu saresti Dio, oppure Dio non sarebbe più Dio».
Lo Spirito Santo ci aiuta a comprendere la vastità di Dio. Lo Spirito Santo ci aiuta a capire che Dio è più grande del nostro peccato e il suo amore è un oceano in cui possiamo immergerci senza paura di essere sopraffatti: perdonare, per Dio, significa darci la certezza che Lui non ci abbandona mai. Qualunque cosa possiamo rimproverarci, Lui è ancora e sempre più grande di tutto (cfr. 1 Gv 3,20), perché Dio è più grande del peggiore dei nostri peccati.
Troppo spesso ci lasciamo trascinare da concezioni erronee riguardo a Dio, tanto che quando commettiamo il male, ci sentiamo sommersi e divorati dal nostro peccato. Immaginiamo Dio come un giudice severo, pronto a castigarci. Al contrario Dio è un padre. È il prototipo di tutti i padri. E quale padre vuole il male per i propri figli? Come osserva san Luca evangelista: «Se voi dunque che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano!» (Luca 11,13).
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Questo Padre che ci ama così tanto da inviare sulla terra il proprio Figlio e permettergli di dare la propria vita per noi, ha fatto ancora di più: ci ha donato lo Spirito Santo. Spirito che dà la vita: dopo aver plasmato l’uomo dal fango il Signore Dio “soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un’anima vivente” (Genesi 2, 7). La Sacra Scrittura ci fa quindi capire che Dio è intervenuto per mezzo del suo soffio o spirito per fare dell’uomo un essere animato. Nell’uomo c’è un “alito di vita”, che proviene dal “soffiare” di Dio stesso. Nell’uomo c’è un soffio o spirito che assomiglia al soffio o spirito di Dio.
La sera di Pasqua, Gesù risorto, apparendo ai discepoli nel Cenacolo, rinnova su di loro la stessa azione che Dio creatore aveva compiuto su Adamo. Dio aveva “soffiato” sul corpo dell’uomo per dargli vita. Gesù “soffia” sui discepoli e dice loro: «Ricevete lo Spirito Santo» (Giovanni 20, 22). Il soffio umano di Gesù serve così all’attuazione di un’opera divina più meravigliosa ancora di quella iniziale. Non si tratta soltanto di creare un uomo vivente, come nella prima creazione, ma d’introdurre gli uomini nella vita divina. Dentro di te c’è un soffio di Dio. Ricordalo sempre!
Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it
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