Un’alleanza dentro un’altra alleanza. Ricordo quel momento come fosse ora: le nostre mani unite mentre don Salvatore, con tutta la forza di cui era capace, le spingeva e stringeva come se le volesse davvero far diventare “una cosa sola”.
Il mio in(solito) commento a:
«L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto» (Marco 10,1-12)
Don Salvatore ci conosceva bene ed era fermamente determinato a fare sì che la nostra unione fosse la più solida e stabile possibile. Pareva quasi che in quella stretta ci mettesse tutta la sua volontà (e forse anche di più, visto che le sue mani in quel momento trasmettevano anche la forza di Dio).
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La morsa che stringeva le nostre mani giunte era giunta così possente ed inaspettata, che io per poco io non trasalii. Stavo quasi per per chiedergli di mettere meno vigore in quel gesto simbolico, quando lui tuonò con una voce stentorea: “L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce”.
C’erano una volta Adamo ed Eva. Nel racconto della Creazione troviamo Dio alle prese con le coppie: tutto è creato a coppie generando così ordine e armonia: il cielo e la terra, la luce e le tenebre, l’acqua e il terreno asciutto. Ogni essere vivente è creato in coppia, “secondo la loro specie”. Il grande tema della Creazione è quindi la famiglia, l’unità delle diversità da cui scaturisce la vita. Infatti, nel testo biblico, l’uomo è creato a immagine di Dio come maschio e femmina. Non l’uno o l’altro presi singolarmente, ma insieme, formano l’immagine di un Dio che è amore e donazione. […]
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Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it
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