Che cosa pensa Gesù? Sai immedesimarti in Lui? In questo commento tenteremo un esperimento coraggioso: saliremo sulla croce al posto suo per vedere, da lassù, quanto è incontenibile l’amore di Dio!
Irriverenti e gonfi di arrogante disprezzo, farisei e capi dei sacerdoti, pensavano di potersi liberare di Gesù inchiodandolo ad una Croce: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione» (vv. 47-48). Fu così che decretarono di farlo morire. Terribile, non è vero?
Eppure, la tentazione di togliere di mezzo chi è migliore, colui che da fastidio per le sue doti, per le sue capacità eccellenti, ahimè non appartiene soltanto ai tempi di Gesù. Anche oggi, nelle nostre vite, questo sentimento si fa strada e contamina il nostro modo di essere. Così, riviviamo, nel nostro piccolo, l’episodio più oscuro mai accaduto nella storia dell’uomo: l’assassinio del Figlio di Dio.
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Ogni volta che commettiamo un peccato, ogni volta che ci sottraiamo dal compiere il bene, ogni volta che odiamo e perfino quando non siamo capaci di amare, lì, nel nostro piccolo, assassiniamo Gesù. Lo inchiodiamo anche noi a quella Croce perché speriamo che, insieme a Lui, muoia anche la voce della nostra coscienza; quella che ci rimorde dentro, quella che ci fa capire che abbiamo sbagliato anche quando ci proclamiamo convinti di trovarci nel giusto. […] Continua a leggere qui.
Per gentile concessione di Alessandro Ginotta
Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it/
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